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Emergenze è un progetto artistico-editoriale che nasce a Perugia nel dicembre 2014, dal desiderio di costruire dal basso, con il lavoro di artisti, giornalisti, studenti e rivoluzionari insospettabili, una piattaforma di elaborazione di nuovi pensieri e azioni, senza filtri né mediazioni.

Le porte dell’ex Fornace sono spalancate e noi di Emergenze siamo qui e ora a mostrare la nostra sfida. Non solo a far vedere le nostre produzioni artistiche ed editoriali, la strada percorsa, ma soprattutto per costruire un pezzo di storia insieme a chi ha qualcosa da dire, da proporre, da realizzare che non sia un format, una carezza addomesticata, un’idea eccentrica ma rassicurante.

Per sei giorni la nostra azione – artistica, narrativa, editoriale, politica – si radicherà in questo spazio che è stato fabbrica di mattoni, ed è stato incendio e riscatto da parte dei cittadini che ne hanno difeso l’uso comune. Che cosa faremo? Non dibattiti, non conferenze, non mostre, ma tavoli di una redazione aperta per realizzare il miracolo dell’ascolto e del dialogo, della parola che agisce nella scrittura, della rivoluzione della semplicità.
Il nostro percorso è questo. Per riprendere il filo abbiamo legato migliaia di nodi, spalancando porte e coscienze, aprendo dubbi e lasciando che le domande agissero, non fossero relegate in una scatola da risposte precotte e rassicuranti. Un’opera d’arte per discutere passo dopo passo con i cittadini, per un’indagine sul territorio a Perugia senza eguali, fuori dalla disneyficazione dei festival e dal colonialismo culturale che impone modelli.

Un dispositivo per sovvertire la realtà.

Come le nostre redazioni aperte che non servono per fare vedere da fuori come funziona una redazione (chiusa), ma servono per costruire insieme un progetto, schiudere sensi nuovi, rinnovare i rapporti, propiziare incontri, far saltare il banco.
Come i nostri giornali di carta, come non se ne fanno più. Oggetti bellissimi, artigianali e poetici, a fronte del fatto che nessuno conosce più manco le basi minime di quello che vuol dire fare un giornale. Fare un giornale e farlo bene. Non copiare un format maldestramente.
Come l’edicola che abbiamo comprato e restaurato nel centro storico di Perugia. Un’edicola che dal centro guarda il mondo e viceversa.

Al primo piano dell’ex fornace, in occasione della mostra MODUS OPERANDI, disporremo i materiali che testimoniano un anno di azioni intensissime sui territori di Perugia, Milano e non solo. Sul tavolo, un confronto continuo con realtà appositamente coinvolte e chiunque altro voglia, porterà alla generazione di nuove azioni e pubblicazioni.

La nostra discussione si svolgerà a partire da tre tavoli tematici aperti che prenderanno vita nei pomeriggi di mercoledì, giovedì e venerdì. Le riflessioni diverranno parole e immagini che saranno base di una nuova pubblicazione a cura di Emergenze, i cui risultati provvisori saranno già in mostra alla fornace nei giorni di sabato e domenica.

MOLTO IMPORTANTE: al di là di ospiti e amici appositamente coinvolti, tutti i tavoli sono aperti alla partecipazione a all’intervento (anche scomposto) di chiunque voglia entrare nel dibattito.

ORARIO MOSTRA/LABORATORIO
Tutti i giorni da martedì a domenica: dalle 11 alle 21

LUOGO MOSTRA/LABORATORIO

Spazio EX-FORNACE
Alzaia Naviglio Pavese, 16 – Milano

Tutti gli eventi di seguito descritti avranno luogo al primo piano dell’ex fornace, dove ci sarà una sala laboratorio interamente gestita da Emergenze.

PROGRAMMA TAVOLI ED EVENTI

Martedì 12, ore 18.30
Sacra inaugurazione

Mercoledì 13, ore 16.30
“Nodi e legami. Le esperienze autogestite che sovvertono la realtà a Milano”, confronto sul tema dell’auto-gestione, della produzione e distribuzione di risorse culturali, del conflitto e dell’illegalità come forma artistica necessaria. Appunti per la costruzione di una rete dal basso.

Con Maddalena Fragnito e Camilla Pin di Macao e Antonio Cipriani, Valentina Montisci, Antonio Brizioli e altri membri del progetto Emergenze.

Giovedì 14
ore 16.30
“Reinventare il concetto di edicola”. Dialogo fra due esperienze che fra Perugia e Milano hanno trovato parallelamente in un’edicola il proprio centro d’azione: Edicola Radetzky a Milano sarà un “tempietto per la rappresentazione dell’altrove”, mentre l’edicola di Emergenze a Perugia sarà il punto di partenza per una rivoluzione artistico-editoriale.

Con Stefano Serusi e Fiorella Fontana di Progetto Città Ideale e Antonio Cipriani, Valentina Montisci, Antonio Brizioli e altri membri del progetto Emergenze.

ore 19.00
Proiezione per la prima volta a Milano del documentario “Gros Grain” di Alberto Brizioli, girato a Perugia durante l’installazione “Riprendere il filo” del collettivo Emergenze.
Trailer: http://bit.ly/1GXpdTq

Venerdì 15, ore 16.30
“Inchieste e investigazioni artistiche”. Fare informazione al di fuori del format e della carezza conformista al potere. Possibili punti d’incontro fra il giornalismo d’inchiesta e l’arte che s’inserisce nelle pieghe della società anziché intrattenerla.

Con Alessia Cerantola di IRPI – Investigative Reporting Project Italy (che ha lavorato alla maxi-inchiesta Panama Papers) e Antonio Cipriani, Valentina Montisci, Antonio Brizioli e altri membri della piattaforma Emergenze.

Sabato 16 – Domenica 17
Esposizione dei risultati del laboratorio/redazione aperta.

Durante le attività laboratoriali della redazione aperta Giulia Cipriani disegnerà e impaginerà in diretta i prodotti che realizzeremo con proiezione live su maxischermo dei suoi lavori.Finalmente torniamo a Milano, con il primo piano della suggestiva ex-fornace del Naviglio a disposizione per creare un laboratorio temporaneo di idee e riflessioni.

Evento FB: https://www.facebook.com/events/863904850385602/

 

Emergenze è un progetto artistico-editoriale che nasce a Perugia nel dicembre 2014, dal desiderio di costruire dal basso,
con il lavoro di artisti, giornalisti, studenti e rivoluzionari insospettabili, una piattaforma di elaborazione di nuovi pensieri e azioni, senza filtri né mediazioni.
Ad aprile 2015, il gruppo di lavoro, motivato dai riscontro della propria proposta, snodata intorno a un trimestrale di carta,
un blog online e iniziative artistiche improvvisate nello spazio urbano, ha deciso di allargare il suo raggio d’azione sul territorio
nazionale e l’ha fatto partendo proprio dall’evento “Diffondere le Emergenze” alla galleria Twenty14 Contemporary di Milano,
con cui si è attivata una collaborazione permanente.

Per questo nel contesto unico dell’ex fornace del Naviglio Pavese, verrà celebrato un anno di collaborazioni e scambi, in altre parole un anno di Emergenze. Ad un piccolo e multiforme progetto espositivo che occuperà il secondo piano dello spazio,
si aggiungeranno performance, incontri informali, proiezioni e l’apertura permanente della redazione di Emergenze, pronta
ad accogliere qualunque anomalia verrà portata alla loro attenzione.

 

RICOGNIZIONI SUL CONTEMPORANEO TRA PITTURA E FOTOGRAFIA

La mostra nasce con l’intento di aprire una parentesi panoramica sulla fotografia d’Arte e la pittura contemporanea in Italia.Trenta artisti vengono chiamati a dare voce ad un preciso momento: una ricognizione che trova la sua espressione in un dialogo che negli anni ha sempre assunto i toni del dibattito: Il rapporto tra fotografia e pittura.

La “nuova tecnica” veniva in passato utilizzata da tutti i pittori come supporto mnemonico delle loro opere: per indagare sul
chiaroscuro e sulle molteplici varietà della luce, per trarre nuovi spunti, per affrontare uno studio o avere una visione di anteprima dell’opera. Per tutto il corso della sua storia la fotografia è stata suggerita come un utile sussidio, sostitutivo del disegno nell’osservazione della realtà.
Artisti e critici si sono sempre espressi sul valore estetico e sui limiti della sua “imitazione” circoscrivendone, talvolta in modo
arbitrario, i confini.

Nonostante la scoperta della fotografia venga ufficialmente datata 1839, “la meglio”, nella contorversia sull’attribuzione
ufficiale della scoperta, venne ottenuta dal parigino Louis Jacques Mandé Daguerre. Tra i vari ricercatori, di diverse nazionalità, a Deguerre viene infatti riconosciuto il merito di aver trovato il modo per fissare le immagini mediante il clorulo d’argento: il primo dagherrotipo.
Il percorso, ancora in atto, che ha portato la fotografia a raggiungere un suo statuto artistico e non accessorio, è sempre stato oggetto di speculazioni estetiche tutt’ora attuali e controverse.

La Galleria T14, concepita da Matilde Scaramellini e Giangiacomo Cirla, con l’intento di divulgare la fotografia d’Arte in Italia, propone, insieme alla curatrice Elena Vaninetti, una selezione di artisti tra fotografi e pittori,affiancati in un silenzioso ma vivo dialogo. Lo spettatore stesso è accompagnato in un percorso di immagini e riflessioni, che si snoda tra le diverse associazioni e suggestioni proposte.
Molti dei pittori presenti in mostra provengono dallo Studio d’arte Cannaviello, storica galleria milanese da sempre protagonista nella ricerca artistica sulla pittura contemporanea, non solo in Italia.

L’esposizione vuole avere un’impronta critica e discorsiva,volta ad entrare nel merito del tema preso in studio, anche
attraverso delle video-interviste ad esperti del settore.
La presenza di questi interventi permette di arricchire il dibattito attraverso le testimonianze di chi si muove professionalmente
in questa dimensione di ricerca.

 

Un video per ricordare quanto successo l’anno scorso, sempre a Milano, sempre con Twenty14 Contemporary:

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