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di Barbara Monaco

“Cerco sempre si affrontare di affrontare i libri disegnati in maniera che rappresentino esattamente quel momento storico o la poetica del contesto”. Così Gianluca Costantini, blogger e fumettista, attivista per i diritti umani ha raccontato il suo lavoro Diario Segreto di Pasolini , nel corso dell’ArciFest al laboratorio di scultura del Ponte di Ferro a Carrara, su Pierpaolo Pasolini.
“Mi hanno chiesto un fumetto su Pasolini per l’anniversario della sua morte”,afferma,”ma esistono già quattro o cinque fumetti su Pasolini. Non volevo fare un libro sulla sua morte stavamo per rifiutare poi abbiamo deciso di fare un diario ispirato al Diario di una schiappa , un libro per bambini di Jeff Kennedy. Pasolini non ha mai scritto un diario ma parlava sempre di se stesso nei suoi libri nei suoi film, parole che rappresentano un ipotetico diario vero. Poi c’era la parte del disegno, la mia. In questo libro ho usato un disegno molto sporco, sempre bello, ma un po’ rovinato, con qualcosa d’inquietante, perché per me Pasolini è sempre molto inquietante. Anche nei suoi film più belli, dalla fotografia impeccabile, c’è sempre qualcosa di disturbante per me. E quindi in ognuno di questi circa 250 disegni c’è sempre qualcosa che li rovina. Esempio qui c’è la mano che fa proprio schifo, sembra un moncherino, c’è sempre qualcosa di disturbante come l’acqua ai piedi. Succede in tutto il libro quando il disegno è troppo bello cerco di rovinarlo”.

Hai scritto biografie di Gramsci, Berlinguer, Pertini, Pasolini…autobiografie rischio di mitizzare. Tu hai fatto tornare bambino Pasolini e lo hai fatto scendere dal cavalletto.
Io non conoscevo nulla di nessuno di loro, di Pasolini conoscevo soltanto l’arte, non il suo giornalismo né la sua politica. Pierpaolo fu un bambino felice fino alla morte del fratello partigiano, da adolescente era nella gioventù fascista, dopo la morte del fratello, ucciso in una resa dei conti fra partigiani è diventato il Pasolini che conosciamo con le guance scavate e sempre contro.

Sessualità di Pasolini. Della sua vita sessuale in questo diario non se ne parla.
Questo perché la sceneggiatrice ha deciso che chi tiene un diario solitamente queste cose non le scrive, può scrivere è successo ma non scende nei particolari. Seppur fosse presente fin da bambino, non viene mai dichiarata apertamente la sua omosessualità, ci sono tanti pezzi in cui è possibile comprendere la fascinazione che provava per i ragazzi e la sua grande amicizia per le ragazzine era una vicinanza al mondo femminile per conoscerlo. Non viene mai dichiarata apertamente vista anche l’epoca fascista e, anche in seguito, quando lo fece, la pagò duramente, tanto da essere radiato dal Pc.

Chi non sa niente di Pasolini può leggere questo libro?
Certamente, anche dei ragazzini di quindici anni lo hanno fatto.

Una biografia anche su Julian Assange, unico personaggio ancora vivente. Scritto e disegnato dopo lo scandalo Weekileaks nel 2010 e pubblicato nel 2011.
Mentre scrivevo Assange si è rinchiuso nell’ambasciata a Londra e non è più uscito. Assange per me rappresenta un eroe, paladino della libertà di informazione è un mio contempoeraneo fa parte della mia generazione e parlare di lui è un po’ come parlare di James Bond. Australiano ha cominciato a fuggire fin da bambino con la madre hippy che, considerata pazza, non voleva affidarlo al padre, poi già all’età di quattordici anni ha cominciato ad essere arrestato sempre per reati connessi all’hackeraggio. Quello che mi interessava era distruggere l’immaginario mediatico che gli stavano costruendo intorno come stupratore di donne per poterlo poi estradare negli Stati Uniti e metterlo sulla sedia elettrica.

Graphic journalism su Internazionale dal 2004 ti sei occupato di tante cose: Gianluca ha un blog in cui si sta occupando molto di Erdogan e durante il Colpo di Stato è stato bloccato per un disegno che ritrae Erdogan e dietro la bandiera turca insanguinata.
Per 20 anni il mio disegno era molto onirico poi ho deciso di entrare nel mondo perché mi stavo annoiando mortalmente. Non mi interessano i governi mi interessano le persone e i diritti umani: ad esempio mi scrive una madre dal Barhein che ha il figlio in carcere e mi chiede di farle un disegno e io lo faccio. Dal 2012 di piazza Gezi ho aiutato i manifestanti facendo dei disegni sull’islamizzazione della società turca e contro Erdogan prima Primo Ministro ora Presidente, soprattutto per il cambiamento che vedevo a Istambul che sento come la mia seconda casa. Lo faccio per molti Paesi dalla Cina, all’Arabia Saudita, agli Stati Uniti, Israele. Quello che sta avvenendo in Turchia potrebbe accadere anche da noi domani, perché la Turchia è considerato un Paese democratico come il nostro… la bandiera turca è molto importante per i turchi così come Ataturk, è un simbolo laico ma Erdogan è riuscito a islamizzare anche quella.

Hai fatto qualcosa per l’Italia?
In Italia ho lavorato molto sugli hot-spot di Pozzallo faccio fatica a lavorare sul mio Paese un po’ perché devo mantenere una certa distanza. In Turchia mi hanno oscurato il blog ma se fossi stato lì sarebbe andata molto peggio… e ci so che ci sono Paesi che hanno problemi molto più grossi del nostro.

Cosa pensi degli intellettuali di oggi?
Io non sono un intellettuale, sono un artista, e il nostro eroe è Ai WeiWei, ma non leggo mai nulla da parte degli intellettuali italiani di oggi, Pasolini e molti altri non esistono più. Dovrebbero parlare ad esempio dell’immigrazione ma promuovono solo i loro libri, pubblicano quello che hanno mangiato, non so perché non fanno altro. Non c’è più nessuno che ci metta la faccia.

Cosa ne pensa Assange del tuo libro?
Non ha detto niente, solo che andava bene che non abbiamo scritto stupidaggini. Il libro è scritto in varie lingue ma non inglese perché l’editore aspettava che uscisse un film su di lui. Lo abbiamo aiutato a fare delle attività con “Diem 25”, il Partito di Yannis Varufakis, Wikileaks ha pubblicato gratuitamente la nostra biografia.

Un ricercatore turco che vive a Berlino e che ho intervistato sostiene che il Colpo di Stato in Turchia sia stato una farsa….
Non credo nel complotto per quanto riguarda il colpo di Stato in Turchia, credo che ci sia mancato poco. Credo che sia un vero Colpo di Stato e il suo avversario, Fethullah Gule, mi è antipatico tanto quanto Erdogan e non è più laicodi lui, io sono pacifista quindi sono contro entrambi come fui contro il Colpo di Stato in Egitto anche se i Fratelli Musulmani, anche loro non mi piacciono.

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