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di Antonio Brizioli

 

Salutiamo l’anno nuovo pregando.

Preghiamo per le famiglie non tradizionali come la nostra, rette solo dall’amore, che stringe forte gente di diversa età, provenienza, esperienza, col filo rosso dell’ambiguità, della necessità di scoprire, del coraggio di non voler sapere che sarà domani.

Per le persone incontrate per strada, che ci hanno abbracciato senza sovrastrutture, senza sospetto, senza chiedere per conto di chi siamo arrivati, perché è chiaro che siamo arrivati per conto di Dio.

Per le parole grosse che sono volate in questo anno di mistero, fra noi, fra noi e gli altri, senza distinzioni e timori reverenziali, credendo nello scontro autentico fra chi protegge la conservazione e chi lotta per il progresso.

Preghiamo per gli spazi, piccolissimi e grandissimi, che quando ci hanno visto entrare si sono fatti cornice per nulla invadente delle nostre iniziative pericolose, spregiudicate, decise al terzo bicchiere di rosso con la sfrontatezza autentica di chi non vuole pensarci più di tanto su.

Per chi ci spia tutti i giorni e finge di non vederci, spaventato come è normale che sia chi vive una vita senza sogni, senza amore, senza libertà.

Per gli artisti, i lottatori, i compagni di strada ignoti che in qualche sconosciuto angolo del mondo, lo sappiamo, stanno combattendo la nostra stessa battaglia. Forse un giorno ci conosceremo, ma se così non dovesse essere – fratelli nostri – ci troveremo all’inferno, avvolti dalla stessa inestinguibile fiamma.

Preghiamo per tutti coloro che prima di essere celebrati da morti, furono bastonati da vivi, in linea con il culto sacro della nostra società per chi non è più in grado di agire. Resusciteranno i morti: e porranno fine a questa assurda litania.

Per il timido supporto, per l’appoggio svogliato, per l’ospitalità contratta di chi sta dalla tua stessa parte della ruota ma preferisce la triste lotta fra ultimi al nobile impeto contro chi ci opprime. Sa sarete schiacciati noi – nonostante tutto – vi raccoglieremo.

Per tutti coloro che hanno avuto e avranno l’irrefrenabile spinta a partecipare di questa ondata miracolosa, con i propri scritti, con i propri pensieri, con le proprie opere, con i propri silenzi. E che possa continuare questa rigenerante tempesta.

Preghiamo per chi ha avuto il coraggio di immaginare un mondo senza uomini, come lo è stato e tornerà ad esserlo, per i corpi celesti dell’universo che sbattono gli uni contro gli altri senza curarsi minimamente dei nostri piccoli operati.

Preghiamo contro il tempo, unità di misura inventata per dominarci e scandire brutalmente le nostre vite. Anche se non possiamo farne a meno, ricordiamoci che è nostro nemico.

Preghiamo ché quest’anno duri per sempre o non sia. Perché l’universo si contraddica. Perché vengano immaginate nuove differenze, distanze, ambigue rivoluzioni.

 

#emergenze

 

Foto di Walter Meregalli.

2 commenti su “Una preghiera per indicarci la via del nuovo anno

  1. Prego con te e se me lo consenti, prego per gli indifferenti.
    Come Gramsci, odio gli indifferenti, ma oggi prego per loro, perché non sanno cosa si perdono.
    Salvo gli ignoranti, hanno margine per imparare.
    Prego per gli indifferenti, prego perché possano scrollarsi di dosso quella patina rassicurante che li preserva dal mondo, prego per loro e gli auguro di poter provare, almeno una volta nella vita, passione.

  2. Prego perché il puro ascolto e la pura osservazione diventino il principio su cui fondare le azioni;
    Perché si cominci a parlare del valore della contaminazione culturale e sociale, non come un pericolo ma come una necessità;
    Perché un atteggiamento di chiusura venga esclusivamente rivolto ad ogni forma di paralisi intellettuale o comportamentale;
    Perché domattina ognuno di voi si possa svegliare, dopo aver smaltito la sbronza del capodanno, con la lucida follia di tirar fuori tutti i sogni da quel maledetto cassetto, per tenerli sempre in tasca e avere la consapevolezza di essere miracolosamente più ricchi di prima.
    Ad un anno di nuove nuove risorse inesplorate!

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