Autrice di testi celebri che hanno profondamente influenzato l’opinione pubblica americana nella seconda metà del Novecento, Jacobs ha rivoluzionato il modo di concepire il rinnovamento e il decentramento urbano, modificando radicalmente il discorso pubblico. In rottura con le semplificazioni della Ville Radieuse di Le Corbusier e della Carta d’Atene, che hanno internazionalmente definito i principi dell’urbanistica già dagli anni Trenta, il suo approccio non convenzionale ha consapevolmente spostato l’attenzione verso la complessità dell’ecosistema urbano e verso il suo affascinante ordine intrinseco sotteso al caos apparente. All’opposto dell’urbanistica «ortodossa», che vuole mettere ordine in quel caos, Jacobs ritiene che proprio questa città spontanea sia la matrice della libertà individuale, il motore della vita democratica. Ed è appunto questo primato della città che rivendica negli scritti qui proposti, per la prima volta tradotti in italiano, in cui è possibile cogliere in tutta la sua ricchezza un pensiero urbano lontano dalla visione sostanzialmente antiurbana della pianificazione iper-modernista.