Il cambiamento fisico è un evento inevitabile nel tempo ma può anche avvenire in maniera drastica. Soprattutto qui nasce lo scollamento, l’elaborazione richiesta è molto rapida ma il contenuto emotivo proporzionalmente ampio.
Se fossimo abituate a pensare e definire la nostra identità corporea in maniera più aderente alla realtà, il sentimento di distacco da ciò che viene definita normalità forse sarebbe diverso.
Ma questo concetto di realtà non è completo finché non si sviluppano discorsi che tengano conto delle sfaccettature che colorano l’identità femminile.
La prospettiva sul corpo di una donna è sempre filtrata dallo sguardo maschile al punto da diventare pensiero socio culturale dominante. Il disagio per un corpo non più funzionale nasce dalla mancata realizzazione delle aspettative ambientali.
Cosa vuole effettivamente un corpo per se stesso, al di là di ciò che dovrebbe volere?
Emerge così una narrazione di significati prestabiliti imponenti anche in chi pensava di esserne libera con ripercussioni degne di essere viste.
La ricerca visiva qui presente vorrei generasse un processo di liberazione e apertura rispetto alla definizione del sé.