Diario di un disertore

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108 pp.
2022

“In chiesa, nella scuola, nella famiglia, nel foro, dappertutto si è ripetuto che uccidere, incendiare, distruggere, rapinare è delittuoso; dovunque si sono eretti patiboli, galere e codici di moralità contro i delinquenti. Ora, ecco che a noi si ordina di uccidere. Ed ecco, io che rimango fedele alle loro predicazioni, ai loro codici, alle loro leggi, sono considerato un «delinquente».” Cannibali e Re ha deciso di ridare alle stampe un libro uscito per la prima volta dopo la fine della Grande guerra. L’autore Bruno Misefari è stato un filosofo, poeta e ingegnere anarchico italiano, nato in Calabria nel 1892. “Diario di un disertore” è in parte una storia autobiografica, scritta mediante un espediente narrativo (un diario che dal campo di battaglia viene spedito a Misefari per essere pubblicato): una storia di diserzione, di orrore, di sconcerto per la guerra e per l’ipocrisia di governanti e mercanti di morte che si arricchiscono mentre mandano a morire la povera gente. Un’esperienza di vita dalla quale si deduce come bisogni essere disposti a qualsiasi sacrificio per combattere, e magari vincere, il mostro degli interessi che alimentano la guerra. Questa edizione arricchita da un’impostazione grafica consona al nostro stile e da una copertina che ci proietta nel mezzo dello scontro tra la guerra e l’umanità.