Francis Bacon. Logica della sensazione

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«Come rendere visibili forze invisibili?». Le Figure di Bacon e tutte le Figure della storia della pittura possono essere interpretate come il tentativo di rispondere a questa domanda, indispensabile per collocare la pittura nel suo luogo proprio. Sono in gioco lo statuto di un’arte particolare, la sua separazione dalle altre arti, ma al tempo stesso la comunione delle arti, il loro problema comune: «Nell’arte, in pittura come in musica, non si tratta di riprodurre o di inventare delle forme, bensì di captare delle forze. È per questa ragione che nessuna arte è figurativa. La celebre formula di Klee “non rendere il visibile, ma rendere visibile” non significa nient’altro». Ponendo al centro della sua indagine lo statuto sensibile del vedere, Deleuze elabora uno strumento capace di attraversare i molteplici aspetti dell’opera di Francis Bacon, per restituire una costellazione di temi e di prospettive che oltrepassa i risultati comunemente offerti dalla critica d’arte. Tutta l’arte – da quella dell’antico Egitto a quella bizantina, da Michelangelo a Velàzquez, da Van Gogh a Cézanne, Klee, Kandinskij, Pollock, Michaux – è così investita di una luce nuova, e l’estetica trova il suo più vero compimento in un’autentica «logica della sensazione».