Imitato nelle forme più differenti, citato in tutte le bibliografie ma introvabile da anni, Italia nera è il testo di riferimento sulla storia della malavita dal dopoguerra ai primi anni sessanta, “l’epoca d’oro” del crimine italiano, attraversata dalle gesta di personaggi leggendari che sono qui raccolte in forma de nitiva dalla penna di uno dei più grandi cronisti di nera del nostro giornalismo, Franco Di Bella. Dalla Aprlia nera di Ezio Barbieri alle fughe rocambolesche della banda Casaroli, dai primi marsigliesi alla delinquenza di strada, passando per i misteri del caso Giuliano e le tute blu di via Osoppo, le cronache giornalistiche di Franco Di Bella sono uno spaccato indimenticabile di storia italiana, scritte con la precisione del giornalista e la passione del romanziere. Quando fare il reporter di nera era una forma popolare di letteratura e ci si confrontava con scrittori come Hemingway, Capote e Buzzati.
Al pari delle grandi firme di quel giornalismo, Franco Di Bella è stato una figura di primissimo livello, in grado di influenzare i linguaggi (è stato lui a coniare il soprannome “solista del mitra” per Luciano Lutring) e di rivoluzionare il mondo del giornalismo (è stato il primo a dare importanza alla cronaca durante la sua direzione del Corriere della Sera dal 1977 al 1981). Il suo coinvolgimento nell’affaire P2 ne ha in parte offuscato l’immagine, ma i suoi scritti e i suoi racconti sulla storia criminale rimangono tra i più importanti del genere, e a distanza di tanti anni riescono ancora a fotografare un’epoca, con una scrittura vivace e accattivante.