L’immaginario rivoluzionario

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152 pp.
2020

Eduardo Colombo, argentino di nascita e francese d’adozione, è stato uno dei pensatori anarchici più profondi e raffinati degli ultimi decenni. Attraverso un’intervista biografica che ne ripercorre l’itinerario esistenziale, dall’Argentina dei golpe militari all’Europa di oggi, si delinea il ritratto vivo e coinvolgente di un rivoluzionario mai pentito che ha riassunto in sé sia i modi della modernità, con le sue barricate e la sua lotta clandestina, sia quelli della postmodernità, con la sua consapevole costruzione di un immaginario sociale radicale in grado di cambiare il mondo. Ma al di là delle vicende esistenziali quello che viene ripercorso è al tempo stesso un itinerario intellettuale che lo ha portato ad affrontare – anche come psicoanalista – quelle che sono le parole chiave del pensiero libertario contemporaneo: la definizione di potere, l’inscindibile rapporto tra libertà e uguaglianza, l’idea di servitù volontaria e il concetto di rottura rivoluzionaria: non più la Grand Soir ma un processo storico capace di scardinare la società del dominio e il suo immaginario gerarchico.