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di Alice Kiddo

Mi chiamo Piergiorgio e odio i piatti dove gli ingredienti vengono mistificati dallo chef. Ho già chiarito questa mia opinione su Emergenze. Molti di voi sanno che odio le accozzaglie di sapori, ma la maggior parte di voi non sa che sono un consigliere comunale di Calvi dell’Umbria, eletto in minoranza. Il mio stipendio da ingegnere è cinquecentoventi netti al mese. A causa di questa povertà materiale vivo con mia madre e mia nonna. Veramente anche con mio padre e mio nonno! Amo la famiglia tradizionale, anzi direi quella naturale: fatta da un maschio, una femmina e dei figli. Una famiglia dove si riconoscono gli ingredienti. Il mio passatempo è la politica, ma la politica con la p maiuscola. Il rapporto con i progenitori di sesso maschile non è dei migliori. Mio padre crede sia facile avere ventotto anni oggi. Crede che dovrei avere una casa con quattro-cinque vani, una donna dentro, un divano in pelle, una tv satellitare. Immagino che lui immagini per me degli stupidi attrezzi per fare i lavoretti alla domenica. Immagino che li immagini tutti sfavillanti e in ordine: le pinze con le pinze, i cacciaviti con i cacciaviti, gli sturatubi con gli sturatubi, i bulloni con i bulloni. Non ho mai voluto imparare, lui deve capire che io non sono come lui, lui invece non capisce che non è facile avere ventotto anni oggi.

Peggio ancora mio nonno. Una cosa per cui io e lui litighiamo spesso è il suffragio universale: lui crede che non tutti debbano avere un ruolo attivo nella democrazia. Poi aggiunge: soprattutto perché hanno eletto te.  – Te che difendi l’Italia dagli zingari omosessuali che vanno contromano in bicicletta. – Spesso afferma che il vero politico è chi non odia nessuno e non teme nessuno. Una volta che eravamo a pranzo, io commento il tg e lui sbotta: – Ionontihovotato! – Rotto così il mistero della cabina elettorale! La voce di sua figlia barra mia madre interrompe l’imbarazzo. – Allora chi avresti votato? – La risposta è terribile e il nome Cristiana Godana brilla furioso nella scheda elettorale. Lo stesso fulgido scintillio intenso e determinato delle insegne di Hollywood. – Ma quella che dice consigliera invece di consigliere? – Mio padre incalza mia madre piomba nel panico – Ma quella che scrive buona fine settimana? Ma quella che si è opposta alla mozione di Piergiorgio sulla giornata della famiglia naturale? –

Mio nonno, sempre più illogicamente calmo, va in camera sua. Torna e mi porge un foglio. – Questo è l’appunto di Cristiana. Lo fece in quel consiglio comunale in cui tu proponevi quell’assurda giornata della famiglia naturale. Il suo discorso mi è piaciuto talmente tanto che a fine consiglio mi sono fatto dare la nota. –

Famiglia Naturale 

Sono gallina adorata viziata dal mio gallo conteso da tante. Viviamo in più di trenta gallinone e lui è l’unico per noi! Al telefono ieri mia cugina, scrofa in Sicilia, mi ha detto che il delitto d’onore non verrà abolito in questa legislatura.

Peggio se la passa mia sorella vacca in India! Il parlamento toglie oggi la tutela sacra di zoolatria. Angosciata dal ciondolare per strada in balia del naturale maschio umano s’iscriverà alle liste lesbiche governative!

Mia figlia, emigrata laureata, è morta in Bolivia di aborto clandestino! In segno di lutto il comitato italiano ginecologi obiettori di coscienza ha mandato un telegramma. Sembra però che, avendo citato il solo cognome paterno, il governo Boliviano abbia stracciato la missiva.

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