CONDIVIDI

Quattro metri quadrati di spazio infinito – 2019, così si chiama la nuova edizione del ciclo di incontri che come Edicola 518 organizziamo per il terzo anno consecutivo nei giardini di fronte al nostro chiosco. 

Abbiamo iniziato mercoledì scorso con un tempo incerto e la ferma volontà di procedere comunque, per veder prendere forma anno dopo anno a quel sogno di una piazza pubblica, gratuita, aperta e al centro del dibattito. Dove si parli di arte, architettura, design, politica, anarchia, poesia. 

Due anni fa abbiamo inaugurato la stagione con una serata dedicata al pensiero (anche) anarchico di Fabrizio De André (la rifaremo, sotto diversa forma, il 3 luglio!), l’anno scorso abbiamo preso le mosse celebrando i quarant’anni della Legge 180 con una serata dedicata a Franco Basaglia e anche quest’anno abbiamo inaugurato la stagione riflettendo sui pensieri e le opere di un fanatico della libertà: Giancarlo De Carlo. 

La piramide rovesciata è il titolo di un pamphlet da lui pubblicato nell’aprile del Sessantotto, in cui prendendo posizione rispetto alle rivolte che stanno scoppiando nelle università italiane, muove una critica radicale e in particolar modo strutturale all’università italiana. Rigida, vecchia, incapace di ascoltare, esclusiva nell’organizzazione gerarchica così come nella struttura architettonica. Quodlibet ha ripubblicato questo testo l’anno scorso, arricchendo l’edizione con altri due testi capitali per quanto riguarda la riflessione di De Carlo sul tema a lui carissimo dell’università e dell’insegnamento: Perché/come costruire edifici scolastici e Il pubblico dell’architettura.

Ne abbiamo parlato con Manuel Orazi, curatore della collana Quodlibet Habitat (forse la migliore d’architettura che oggi stia uscendo in italiano) e Filippo De Pieri, professore di Storia dell’architettura del Politecnico di Torino. Il dibattito è stato vivace e ha visto partecipare curiosi come addetti ai lavori. De Carlo è un personaggio unico del quale personalmente mi sono innamorato negli ultimi mesi: scrittore raffinato, progettista che suggeriva all’architettura la via dell’attenzione, del dialogo fra passato e presente, della partecipazione reale (perché di quella formale ne abbiamo abbastanza) e dell’architetto come intellettuale radicale, conoscitore di tutti i rami del sapere, impegnato, anarchico (perché De Carlo, pur avendo sempre rifiutato questa etichetta, aveva l’anarchia come orizzonte progettuale). 

Fra le tante motivazioni che hanno reso necessario questo incontro c’è un’importantissima testimonianza lasciata da De Carlo nella nostra regione: il Villaggio Matteotti di Terni, complesso di case popolari a lui commissionato nel 1969 da Gian Lupo Osti, allora manager illuminato delle acciaierie Ast, che volle pensare ad un alloggio dignitoso e allo stesso tempo architettonicamente raffinato per gli operai dell’azienda. Ci sono stato la scorsa settimana e sono rimasto affascinato dalle funzioni vitali e sociali che a distanza di cinquant’anni ancora percorrono quel luogo. Per quanto la manutenzione del complesso sia tutt’altro che ineccepibile, trovano spazio – spontanei – il gioco e l’incontro, il verde e la dignità. Ci sono le finestre grandi e luminose, mi ha fatto notare la persona che mi ha accompagnato nella visita. Figlie di tempi in cui si poteva pensare all’alloggio popolare come un orizzonte gioioso.

Parlare di vita, di dignità, di abitare, di incontro, di funzioni sociali oggi: sembra così fuori dal tempo. Eppure noi ne parliamo in una piazza. Ne parliamo in un quartiere che vogliamo diventi esemplare. Con la lotta siamo riusciti a pedonalizzare il sagrato della chiesa di Sant’Ercolano, a restituire acqua alla storica Fontana di Nettuno, a far rivivere un’edicola abbandonata e trasformarla in un luogo di cultura ormai riconosciuto a livello internazionale e radicato a livello locale.

La strada è ancora lunga, ci sono tante piramidi da rovesciare insieme. E Giancarlo De Carlo è uno dei preziosi ispiratori che vogliamo portare con noi in questo percorso. 

Lascia un commento

La tua mail non verrà pubblicata, * campi obbligatori