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Quando nel 2004 Philip Meyer, l’inventore del Giornalismo di precisione o Data Journalism, ha scritto “The Vanishing Newspaper” non immaginava proprio che sarebbe entrato nella storia del dibattito sui media per una previsione: “Il primo trimestre del 2043 sarà il momento in cui l’ultimo, esausto lettore getterà via l’ultimo, raggrinzito quotidiano”. Come dire, la precisione c’è. Ma non potremmo sapere fino al primo trimestre del 2043 se si tratta di precisione svizzera o se la frase verrà archiviata come provocazione.

Certo è che nell’attesa il dibattito è fiorito, sulle macerie di un sistema informativo su carta sempre più in difficoltà, in un coro di idee scopiazzate, improvvisate improbabili. Alla ricerca di soluzioni e di colpevoli, come in un giallo che si rispetti, sulla base della domanda che nel 2006 ha posto The Economist: “Who killed the newspaper”. Ovviamente citando Meyer.

Dieci anni dopo, a Perugia sulle Scalette di Sant’Ercolano presso l’Edicola 518, luogo magico di incontri e punto di riferimento di un’azione culturale, artistica e narrativa, la domanda torna a risuonare: Chi ha ucciso i giornali. Con o senza punto interrogativo, a cercare soluzioni e lanciare idee eretiche piuttosto che arretrare nelle marzianettate di circostanza, laddove killer riconosciuti dell’informazione si ergono a scintillanti guru che leggono il futuro attraverso la palla di cristallo dei propri interessi (o di quelli che stanno declinando). Per non farci mancare niente abbiamo citato anche noi il buon Philip. Anche per chiarire che non abbiamo nessuna intenzione di aprire un dibattito su come saremo e dove saremo tra 30 anni, questo genere di mercanzia fa felice gli addomesticati delle arene mediatiche, televisive o festivaliere. Noi crediamo nella forza rivoluzionaria del presente, del fare del pensiero un’azione.

Per questo, contro i killer dei giornali, abbiamo fatto un giornale. Diverso, grande, pensato, fatto con la cura dell’artigiano e la passione del dilettante. E per questo con Emergenze ci siamo dichiarati barbari. Barbari in un tempo che ama il format.
Per questo con Edicola 518 abbiamo messo un altro pezzo di cuore nella discussione del sistema monopolistico che soffoca l’editoria, a partire dalla scelta e dalla distribuzione stessa dei prodotti di carta.

Questa è la premessa, gentile lettore.
Il resto è quello che metteremo in campo nella conversazione, chiacchierata, incontro di mercoledì prossimo 29 giugno alle 17 e 30, presso Edicola 518 (via Sant’Ercolano 42/A), quando un manipolo di eroi del nostro tempo sfideranno le circostanze, per dare seguito al metalinguaggio epico-giornalistico della nostra splendida locandina.

Parteciperanno al sacro dibattito:

Emanuele Bevilacqua e Paola Tassi (Pagina99)
Antonio Cipriani (globalist.itEmergenze)
Steve Gobesso (Grafico editoriale e professore all’ISIA Urbino)
Andrea Luccioli e Cristiana Mapelli (che faranno luce sull’improvviso decesso de Il Giornale dell’Umbria)
Tutti i coraggiosi artisti di Emergenze e ulteriori ospiti coinvolti all’improvviso.

SVOLGIMENTO

Ore 17.30
Inizio dibattito sullo slargo perdonale attiguo all’edicola

Ore 19.30
Aperitivo con musica dal vivo (more info soon)

Durante la serata saranno distribuite gratuitamente copie del prezioso settimanale Pagina99, presente in Edicola 518 fin dal primo giorno e sostenitore dell’esperienza che l’ha vista sorgere.

Mancare significa mancare ai propri doveri di essere umano.
A mercoledì!

Clicca qui per seguire l’evento su Facebook.

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