CONDIVIDI

TEATRO SANT’ERCOLANO CALL FOR ARTISTS

In collaborazione con Coop Centro Italia Sezione Soci Perugia 1

 

Teatro Sant’Ercolano è un progetto che riflette sull’immaginario urbano e chiede agli artisti di toccare le più profonde corde emotive della città.

Teatro Sant’Ercolano suppone che l’unico possibile palcoscenico per l’arte sia la città e che chi la abita debba essere non solo coinvolto, ma anzi elevato a protagonista di processi artistici teorici e performativi. Al contempo, rifiuta categoricamente l’ipotesi che un artista o chi per lui possa decidere sulla base del proprio narcisismo e delle proprie teorie infondate cosa è bene e cosa è male.

Teatro Sant’Ercolano nasce da quella che si suole chiamare riqualificazione, ma che nello specifico è stata una vera e propria ricostruzione. I giardini in cui si fonda il teatro erano macerie urbane, che abbiamo toccato con cura fin dal nostro insediamento in loco come Edicola 518 (1 giugno 2016). Collocandovi situazioni culturali aperte e senza filtri, abbiamo lasciato che lo spazio ci suggerisse la sua vera identità anziché imporgliene una nostra con malizia ed arroganza. Abbiamo attivato percorsi istituzionali che hanno portato risultati concreti, quali la pedonalizzazione dell’area, una migliore manutenzione del parco e la rimessa in funzione della Fontana del Tritone, vera protagonista del teatro, che per una perdita d’acqua è stata ferma anni prima del nostro intervento.

Oggi che la città viene sempre più spesso utilizzata come scenario di progetti che interessano solo chi li fa, nel momento storico di festival colonialisti e iniziative effimere, vogliamo invitare a un intervento cauto, che anteponga la carezza alla forza distruttrice dell’artista che sa.

Attraverso i testi allegati si può ricostruire l’immaginario storico dell’area, legato alla ribellione anti-papale (XX Giugno), alle Guerre Mondiali (rifugi antiaerei), al dialogo con una contemporaneità spesso mal compresa dalla città e dalle sue istituzioni (Lavagne di Joseph Beuys). E su questo immaginario Edicola 518 e Emergenze sono intervenute con le loro “Lezioni di Anarchia”, con l’organizzazione di oltre 50 incontri che trovano in Teatro Sant’Ercolano il compimento provvisorio.

Teatro Sant’Ercolano, nascendo a margine di un periodo storico pandemico, in cui la città è stata attraversata a occhi bendati e non vissuta, nasce allo scopo di ricostruire un rapporto di confidenza e intimità col tessuto urbano. In un’idea di città che sia integrazione costante fra funzioni culturali e sociali. Favorire l’incontro. Accogliere l’ospite. Liberare gli schiavi che si sentono liberi. Ricostruire memorie storiche ma soprattutto immaginari che rendano il futuro una possibilità più che una minaccia.

La nostra tesi è che un’istituzione possa nascere dal basso, come scriviamo nel Manifesto del progetto. Vogliamo che il cittadino torni protagonista dei propri spazi non attraverso i finti percorsi partecipativi che spesso gli si aprono ad opera di questo o quell’approfittatore, ma attraverso un’arte che ascolti, suggestioni e suggerisca. Prendersi intelligenti responsabilità, senza pensare che il proprio “essere artisti” dia diritto a proporre qualcosa di valido in ciascun dove e ciascun quando. Anche per questo, non delimitiamo in alcun modo le caratteristiche dei partecipanti né le modalità artistiche della partecipazione. Oltre a prevedere che la proposta inviata sia un canovaccio da completare sul territorio nel periodo di residenza.

Vi alleghiamo un regolamento, che siamo disposti a strappare se ne varrà la pena.

Per maggiori informazioni scrivere a comunicazione@teatrosantercolano.it

Regolamento

Domanda di partecipazione

Per un approfondimento segnaliamo i seguenti materiali:

Come Joseph Beuys ci ha aiutato a credere Negli Uomini

La storia tormentata delle lavagne di Joseph Beuys

Rifugi antiaerei – La tana dove si nasconde Perugia

XX giugno – La festa di chi continua a combattere

 

      

       

       

 

 

 

3 commenti su “Call for artists

  1. Buongiorno, ho fatto un allestimento con uccelli (gru) costruite a partire dal quadrato e utilizzando l’arte del l’origami (di carta). Lo vedo come parte finale (conquista della libertà) di un qualcosa (da definire, tante le idee) che emerge dal sottosuolo o, meglio, dalla fontana. Potrebbe essere un’idea parziale di un lavoro più complesso. Grazie, Annalisa (non sono un’artista ufficialmente)
    Vi allego le foto su Facebook.

  2. Salve,vorrei capire bene come interagire con il luogo le opere dovrebbero essere fatte su loco oppure bisogna creare qualcosa da mostrare in loco?
    Ad esempio un quadro? Oppure dare vita al luogo?

Lascia un commento

La tua mail non verrà pubblicata, * campi obbligatori